Feb28
Io, tu, lui, lei - una mostra eterosessuale
Dal 6 marzo al 15 aprile, alla Fondazione Bevilacqua La Masa, sede di Palazzetto Tito,
la mostra Io, Tu, Lui, Lei a cura di Francesco Ragazzi e Francesco Urbano, gli amici di Associazione E, tra gli 8 intervistati di BRANCHIE magazine 01.
la mostra Io, Tu, Lui, Lei a cura di Francesco Ragazzi e Francesco Urbano, gli amici di Associazione E, tra gli 8 intervistati di BRANCHIE magazine 01.
La mostra è il racconto di un incontro straordinario: quello tra una decina di gay e lesbiche veneziani nati tra gli anni '30 e '40 e sei giovani artisti italiani, che hanno avuto il compito di tradurne in opera i ricordi di ieri, ma anche i desideri, le tenerezze, le difficoltà e i pensieri sul mondo d'oggi.
Gli artisti coinvolti nel progetto sono Antonio Bigini e Rachele Maistrello, Tomaso De Luca, Sabina Grasso, Andrea Romano e Annatina Caprez.
Opening Martedì 6 marzo ore 18
Mercoledì 7 marzo – domenica 15 aprile 2012
Palazzetto Tito, Fondazione Bevilacqua La Masa
Dorsoduro 2826, Venezia
Gli artisti coinvolti nel progetto sono Antonio Bigini e Rachele Maistrello, Tomaso De Luca, Sabina Grasso, Andrea Romano e Annatina Caprez.
Opening Martedì 6 marzo ore 18
Mercoledì 7 marzo – domenica 15 aprile 2012
Palazzetto Tito, Fondazione Bevilacqua La Masa
Dorsoduro 2826, Venezia
Io, tu, lui, lei è un progetto espositivo frutto di un laboratorio artistico sulle memorie e culture queer che da circa un anno è attivo nella città di Venezia grazie all’Osservatorio lgbt (acronimo utilizzato come termine collettivo per riferirsi a persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender) - Assessorato alle Politiche Giovanili del Comune di Venezia e all’UNAR - Ufficio Nazionale Antidiscriminazione Razziali del Dipartimento per le Pari Opportunità.
Queer era l’insulto che nel mondo anglosassone riservato agli omosessuali. Si potrebbe tradurre come “strambo” o “storto”, il contrario di “straight” che infatti significa “diritto” e pure “etero”. E’ stato lo stesso movimento gay e lesbico e transgender ad adottarlo e a dargli un valore non solo positivo, ma anche di sperimentazione culturale e politica e di rivolta alla norma eterosessuale.
Il laboratorio è culminato con A Special Day, una sorta di seminario ‘residenzale’ dedicato al dialogo intergenerazionale sull’omofobia, l’isolamento e l’esclusione sociale, ma anche sulla vita, i sentimenti, la libertà, tra il gruppo di giovani artisti e le donne e gli uomini nati negli anni ’30 e ’40. Occasione per riflettere, stare assieme, partecipare a workshop con film, visioni, immagini sulle culture queer.
La mostra ha origine da questi “giorni particolari”: i sei giovani artisti italiani propongono a Palazzetto Tito le loro opere ispirate dai ricordi, le parole, le emozioni e i desideri emersi.
In mostra, video, foto, installazioni vj-set e performance in uno spazio espositivo diviso in quattro ambienti. La sala centrale di Palazzetto Tito diventerà un cinema vecchio stile: al suo interno, sarà organizzata una programmazione di film e video che traccerà una nuova interpretazione dell'estetica queer.
Tra le proiezioni in programma,Goodbye Dragon Inn di Tsai Ming Liang e Ruassamee Rungjang, videoinstallazione di Arin Rungjang - entrambi selezionati con la gentile collaborazione di Pier Luigi Tazzi.
Poi ancora Zéro de conduite di Jean Vigo, Senso di Luchino Visconti e Je, tu, il, elle, lungometraggio di Chantal Akerman, manifesto del cinema sperimentale e della ricerca sull’identità, che dà il titolo all'esposizione.
Le stanze adiacenti ospiteranno le opere dei giovani artisti, prodotte a partire dal laboratorio artistico sulle memorie e culture queer.
Sempre seguendo la suggestione cinematografica, nel foyer della BLM saranno esposte sei affiche di film realmente esistenti, ma rivisitate da altrettanti giovani artisti italiani: Antonio Barletta, Dafne Boggeri, Chiara Fumai, Margherita Morgantin, Daniele Pezzi, Claudia Rossini, i quali – da angolazioni e percorsi artistici differenti - hanno lavorato su una rilettura critica del concetto di identità.
Chiuderà la mostra un piccolo archivio di oggetti e memorabilia scelti in stretta collaborazione con il gruppo degli otto veneziani. Tra i documenti esposti alcuni rari numeri di FUORI! e altre riviste lgbt nazionali e internazionali degli anni '70, fino alle copertine di Panorama e l'Espresso che hanno segnato un cambiamento epocale nella percezione dell'omosessualità in Italia. Questo archivio restituirà ai visitatori la memoria di una Venezia sconosciuta e movimentata.
La mostra sarà corredata da un catalogo con i contributi di alcuni dei partecipanti a A special Day: i curatori Pier Luigi Tazzi, Filipa Ramos e Camilla Seibezzi, l’artista Chiara Fumai, il sociologo Luca Trappolin.
Il catalogo è edito in collaborazione con Fondazione March e Signaletic srl.
Tra i partner l’Istituto Svizzero di Roma per il sostegno alla produzione e la Facoltà di Arti e Design dell’Università Iuav di Venezia come parte attiva delle fasi laboratoriali.
Orari: dal mercoledì alla domenica: 10.30-17.30 ingresso libero
Enti promotori: Il progetto è co-finanziato da UNAR – Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali – Dipartimento per le Pari Opportunità.
Promosso da: Comune di Venezia – Osservatorio Queer | Assessorato alle politiche giovanili e pace.
Realizzato da Associazione E in collaborazione con Fondazione March, Signaletic Srl, Associazione Ottava Traversa, Università Iuav di Venezia – Facoltà di Design e Arti Visive.
Con il sostegno dell’Istituto Svizzero di Roma.
Ufficio Stampa: Fondazione Bevilacqua La Masa, Giorgia Gallina 0415207797
Sec Relazioni Pubbliche e Istituzionali – 02. 6249991
Elena Todisco - 339 1919562 – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Giorgia Tardivo - 333 7259944 – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Giulia Bertolini – 333 7891567 – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Queer era l’insulto che nel mondo anglosassone riservato agli omosessuali. Si potrebbe tradurre come “strambo” o “storto”, il contrario di “straight” che infatti significa “diritto” e pure “etero”. E’ stato lo stesso movimento gay e lesbico e transgender ad adottarlo e a dargli un valore non solo positivo, ma anche di sperimentazione culturale e politica e di rivolta alla norma eterosessuale.
Il laboratorio è culminato con A Special Day, una sorta di seminario ‘residenzale’ dedicato al dialogo intergenerazionale sull’omofobia, l’isolamento e l’esclusione sociale, ma anche sulla vita, i sentimenti, la libertà, tra il gruppo di giovani artisti e le donne e gli uomini nati negli anni ’30 e ’40. Occasione per riflettere, stare assieme, partecipare a workshop con film, visioni, immagini sulle culture queer.
La mostra ha origine da questi “giorni particolari”: i sei giovani artisti italiani propongono a Palazzetto Tito le loro opere ispirate dai ricordi, le parole, le emozioni e i desideri emersi.
In mostra, video, foto, installazioni vj-set e performance in uno spazio espositivo diviso in quattro ambienti. La sala centrale di Palazzetto Tito diventerà un cinema vecchio stile: al suo interno, sarà organizzata una programmazione di film e video che traccerà una nuova interpretazione dell'estetica queer.
Tra le proiezioni in programma,Goodbye Dragon Inn di Tsai Ming Liang e Ruassamee Rungjang, videoinstallazione di Arin Rungjang - entrambi selezionati con la gentile collaborazione di Pier Luigi Tazzi.
Poi ancora Zéro de conduite di Jean Vigo, Senso di Luchino Visconti e Je, tu, il, elle, lungometraggio di Chantal Akerman, manifesto del cinema sperimentale e della ricerca sull’identità, che dà il titolo all'esposizione.
Le stanze adiacenti ospiteranno le opere dei giovani artisti, prodotte a partire dal laboratorio artistico sulle memorie e culture queer.
Sempre seguendo la suggestione cinematografica, nel foyer della BLM saranno esposte sei affiche di film realmente esistenti, ma rivisitate da altrettanti giovani artisti italiani: Antonio Barletta, Dafne Boggeri, Chiara Fumai, Margherita Morgantin, Daniele Pezzi, Claudia Rossini, i quali – da angolazioni e percorsi artistici differenti - hanno lavorato su una rilettura critica del concetto di identità.
Chiuderà la mostra un piccolo archivio di oggetti e memorabilia scelti in stretta collaborazione con il gruppo degli otto veneziani. Tra i documenti esposti alcuni rari numeri di FUORI! e altre riviste lgbt nazionali e internazionali degli anni '70, fino alle copertine di Panorama e l'Espresso che hanno segnato un cambiamento epocale nella percezione dell'omosessualità in Italia. Questo archivio restituirà ai visitatori la memoria di una Venezia sconosciuta e movimentata.
La mostra sarà corredata da un catalogo con i contributi di alcuni dei partecipanti a A special Day: i curatori Pier Luigi Tazzi, Filipa Ramos e Camilla Seibezzi, l’artista Chiara Fumai, il sociologo Luca Trappolin.
Il catalogo è edito in collaborazione con Fondazione March e Signaletic srl.
Tra i partner l’Istituto Svizzero di Roma per il sostegno alla produzione e la Facoltà di Arti e Design dell’Università Iuav di Venezia come parte attiva delle fasi laboratoriali.
Orari: dal mercoledì alla domenica: 10.30-17.30 ingresso libero
Enti promotori: Il progetto è co-finanziato da UNAR – Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali – Dipartimento per le Pari Opportunità.
Promosso da: Comune di Venezia – Osservatorio Queer | Assessorato alle politiche giovanili e pace.
Realizzato da Associazione E in collaborazione con Fondazione March, Signaletic Srl, Associazione Ottava Traversa, Università Iuav di Venezia – Facoltà di Design e Arti Visive.
Con il sostegno dell’Istituto Svizzero di Roma.
Ufficio Stampa: Fondazione Bevilacqua La Masa, Giorgia Gallina 0415207797
Sec Relazioni Pubbliche e Istituzionali – 02. 6249991
Elena Todisco - 339 1919562 – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Giorgia Tardivo - 333 7259944 – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
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