Giu21
Reportage della Rave East Village Artist Residency + Adrian Paci
Perchè non trasformate il vostro ranch in una residenza d’artista? Questa più o meno la domanda dell’artista Adrian Paci alle sorelle Pers, che da vent’anni si occupano della gestione di una cascina nella campagna friulana.
Isabella e Tiziana Pers, che per loro natura vivono con attitudine decisamente creativa ciò che le circonda, non se lo sono fatto ripetere due volte ed è così che è nata la prima Rave East Village Artist Residency in quel di Trivignano Udinese che, con il blog di BRANCHIE, ho seguito dal bando alle selezioni, fino, con questo post, ai tre giorni di residenza.
Il 10, 11 e 12 giugno si sono così incontrati i dodici artisti provenienti da Italia e paesi esteri selezionati dalla commissione internazionale composta da Adam Budak (curatore Contemporary Art Kunsthaus Graz e co-curatore di Manifesta7), Daniele Capra (curatore indipendente e giornalista Artribune e Gruppo Espresso), Giuliana Carbi (storico dell’arte, curatore e presidente Comitato Trieste Contemporanea), Isabella Pers (artista), Antonio Riello (artista) e Julia Trolp (curatore indipendente e curatore per diversi anni al Mart-Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto).
Master della prima edizione, ovviamente, Adrian Paci, il quale durante la conferenza stampa del primo giugno a Venezia, ci ha suggestionato con una riflessione sul termine “naturale” che, in inglese, può essere tradotto anche come “artless”, senz’arte.
E’ stata questa la parola chiave intorno alla quale l’artista albanese ha spinto i giovani partecipanti a ragionare, oltre che a confrontarsi con il contesto naturale eppure antropizzato, quello della campagna, sempre più lontano, marginale ma a dimensione d’uomo.
Da quest’esperienza, non progetti concreti ma idee e suggestioni da annotare, condividere e sviluppare in previsione della mostra che si terrà il 24 e 25 settembre 2011 a Clauiano di Trivignano Udinese e durante la quale sarà possibile vedere in cosa i giovani artisti hanno trasformato l’esperienza.
Io, che da blogger ho seguito l’iniziativa trascorrendo due dei tre giorni di Residenza con i Ravers, posso testimoniare un’atmosfera davverso piacevole e, per il forte limite temporale, inaspettata: un gruppo coeso di persone aperte e curiose che, senza timore, sono riuscite a comunicare e a lasciare un segno anche in chi il workshop l’ha organizzato.
Aspettiamo dunque con la pazienza di un contadino che sa rispettare i tempi necessari della terra, i frutti della Rave East Artist Residency 2011!